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Ferita d'arma bianca temporale destra

Michele Carandente
L’autore descrive un caso eccezionale, di ferita d’arma bianca penetrante (forbici). Si tratta di un paziente che è giunto al P.S. dell’Ospedale Cardarelli di Napoli con un paio di forbici conficcate.

Nel mese di ottobre 2003 veniva portato d’urgenza in P. S. il sig. G. B. di anni 37, che presentava una ferita penetrante in regione temporale destra causata da forbici. All’esame obbiettivo erano visibili gli anelli delle forbici.

Il paziente era tendenzialmente sonnolento, senza deficit neurologici. Dalla ferita d’ingresso si apprezzava fuoriuscita di sangue e liquido cefalorachidiano.
D’urgenza è stata praticata una TAC cerebrale tridimensionale che mostrava la presenza di un corpo estraneo metallico, trapassante l’osso temporale e penetrante nella sostanza cerebrale per circa 10 cm.

Il paziente veniva portato d’urgenza in camera operatoria per la rimozione dell’arma bianca penetrante.

Chirurgia
Il paziente è stato intubato per via oro-tracheale e sottoposto a rasatura completa del capo, avendo avuto cura di non spostare il corpo estraneo e dopo ampia e meticolosa disinfezione della cute, è stato posizionato sul tavolo operatorio con la testa ruotata di 45° verso sinistra, deflessa di 15° e fissata con la testiera di Mayfield. E’ stata praticata un’incisione cutanea fronto-temporo-parietale dx, associata ad una seconda incisione cutanea, orizzontale, alla base degli anelli della forbice, per evitare qualsiasi movimento del corpo estraneo. Tale incisione orizzontale è stata preticata, per lo stesso motivo su indicato, a livello della fascia e del muscolo temporale.
Il lembo osseo libero è stato diviso in due parti durante la craniotomia. Dopo aver aperto la dura il corpo estraneo risultava penetrare il lobo temporale nella parte superiore della scissura di Silvio, al centro di due grossi rami  venosi, del gruppo silviano.
Con l’ausilio del microscopio operatorio si è proceduto all’apertura della cisterna ottico-chiasmatica ed all’isolamento della carotide interna dx. Successivamente si è aperta la scissura di Silvio al di sopra e al di sotto del corpo estraneo, isolando l’arteria cerebrale media, il cui ramo principale era sfiorato dalle lame delle forbici. Le  estremità delle forbici terminavano nell’insula.
Si procedeva a piccola apertura della corteccia cerebrale dell’insula controllando le punte delle forbici e dopo una emostasi accurata si estrava con delicatezza il corpo estraneo.
Per tutto l’intervento si è provveduto a detergere il focolaio chirurgico con antibiotici a largo spettro diluiti con soluzione fisiologica.

Discussione

Nell’esperienza del P. S. neurochirurgico dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, non si era verificato il ricovero di una situazione così caratteristica.L’eccezionalità dell’evento  è legata alla completa assenza di disturbi neurologici dovuti alla penetrazione delle forbici in un’area cerebrale ricca di strutture neurologiche importanti per le principali funzioni congnitive e motorie.Si è scelta per l’estrazione delle lame, una tecnica chirurgica simile all’aggressione dell’arteria cerebrale media ed ad una MAV profonda.

Il paziente è stato dimesso dall’Ospedale dopo la guarigione chirurgica della ferita(sette giorni) con esame neurologico negativo.

Si ringrazia per la collaborazione:
dott. Raffaele Fioretti, chirurgo P.S.,
dottoressa Carla Maglione, anestesista,
dott. Donato Baccelliere, neurochirurgo,
dott. Fabio Chirico, Neurochirurgo,
sig. Giuseppe Natoli, T.S.R.M.
e tutto il personale tecnico di sala operatoria.

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